GEOMORFOLOGIA APPLICATA ALLA GEOINGEGNERIA (20-21)

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GEOMORFOLOGIA APPLICATA ALLA GEOINGEGNERIA (20-21)

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About this course

Informazioni generali

Contenuto

  • Ore: 24
  • CFU: 3

Materiale didattico

Slide lezioni/dispense e altro materiale fornito in formato digitale dal docente

 

Testi di approfondimento

  1. Panizza M. – Geomorfologia – Pitagora 2007
  2. Panizza M. – Manuale di geomorfologia applicata – Franco Angeli 2005
  3. Bartolini C., Peccerillo A. – I fattori geologici delle forme del rilievo – Pitagora 2003
  4. Marchetti M. – Geomorfologia Fluviale – Pitagora 2000
  5. Castiglioni G. Battista – Geomorfologia – Utet 1989
Modulo 1
Scheda del modulo
Contenuti

Il programma prevede:

  • Introduzione al corso.
  • Principi e metodi della geomorfologia, della geomorfologia applicata e della geologia applicata.
  • Carte geomorfologiche.
  • Lettura e riconoscimento delle forme del rilievo dalle carte topografiche e dalle fotografie aeree; esercitazioni pratiche mediante uso di stereoscopi da tavolo e di fotografie aree.
  • Fenomeni di erosione ed accumulo in ambiente subaereo.
  • Il clima ed i fenomeni di disfacimento delle rocce.
  • Suoli e paleosuoli.
  • Criteri di classificazione di rocce degradate: metodi di rilevamento e di restituzione cartografica.
  • Valutazione dell’entità dell’erosione del suolo.
  • Metodi di Fournier e di Capozza; metodi USLE, RUSLE USPED, PSIAC; analisi geomorfica quantitativa.
  • Le frane.
    • Classifiche delle frane; evoluzione della franosità.
    • Frane in roccia.
    • Deformazioni gravitative profonde di versante.
    • Regimi pluviometrici e frane.
    • Rapporti tra frane e terremoti.
    • Monitoraggio dei fenomeni franosi.
    • Tecniche EO per il monitoraggio di movimenti di versante.
    • Criteri d’intervento per la stabilizzazione di aree in frana.
    • Il contributo dell’ingegneria naturalistica.
    • La valutazione della pericolosità da frana nella pianificazione territoriale.
    • Metodi di valutazione della franosità potenziale e loro analisi critica.
    • L’uso delle classificazioni geomeccaniche nella valutazione della stabilità di pendii e fronti in roccia.
    • I modelli su base fisica.
    • Stima della propagazione di frane rapide.
    • La pericolosità in aree di conoide.
    • La valutazione del rischio da crollo sulle vie di comunicazione.
    • I Piani di Bacino e la perimetrazione di aree a rischio di frana.