Il progetto prevede, oltre alla realizzazione della Carta Geologica Unitaria a scala 1:10.000, la produzione di una serie di carte sperimentali, indirizzate a specifiche criticità ambientali, individuate in collaborazione con Enti pubblici, associazioni di categoria e ordini professionali. Dopo anni di lavoro ed un intenso impegno di personale e risorse nell’ambito dei progetti di Ricerca finanziati dal Cipe e finalizzati alla realizzazione di strumenti per la conoscenza e la prevenzioni dei rischi ambientali, è ad oggi completata la Carta Geologica Unitaria della Toscana a scala 1:10.000.
Il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, in cooperazione con altri soggetti (Università di Pisa, INFN, LAC e Matraia srl), ha portato a termine il progetto secondo le specifiche della convenzione fornendo un prodotto di grande valore conoscitivo ed importanza strategica per uno sviluppo sostenibile del territorio, mediante strumenti tecnologicamente attuali quali una banca dati territoriale con un’adeguata struttura ben articolata e relativo servizio di Web Cartograhy per la diffusione e condivisione delle informazioni in essa contenute. Tali strumenti di conoscenza di alcuni aspetti specifici del territorio potranno essere estese all’intera Regione in funzione delle necessità espresse da Enti pubblici, imprese, professionisti e relative associazioni ed ordini professionali, enti di ricerca ecc.
L’obiettivo finale consiste nella produzione di uno strumento a servizio del lavoro e dello sviluppo nei settori agricolo-forestale, estrattivo-minerario, edilizio, urbanistico-infrastrutturale, energetico, con ricadute più o meno dirette nella ricerca e produzione dell’energia, dell’acqua, nello smaltimento dei rifiuti, nella capacità di pianificare uno sviluppo sostenibile per l’ambiente. La Carta Geologica Regionale ambisce a diventare un punto di riferimento per le istituzioni, i centri di ricerca, i Collegi degli ordini professionali di Ingegneri, Architetti, Geometri, Geologi, Agronomi, Forestali, Periti agrari e degli Agrotecnici. I fruitori più diretti del prodotto finale saranno le 10 Province toscane, i 287 comuni, le 14 Comunità Montane e le Autorità di Bacino, con ricadute positive sul sistema economico e produttivo nel suo complesso.