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Indagini nell’area idrotermale di Saturnia

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Il progetto, iniziato in Agosto 2010 e terminato a Luglio 2011, è funzionale alla salvaguardia della risorsa idrotermale della sorgente di Saturnia (Provincia di Grosseto), nell’ottica di una crescente richiesta di coltivazioni idrotermali nell’area e, di conseguenza, di un possibile depauperamento della risorsa e alterazione del paesaggio in relazione alla realizzazione di nuovi punti di captazione.

 

L’area di studio, ricadente tra i comuni di Roccalbegna, Semproniano e Manciano con un’estensione di circa 24 km2, è stata suddivisa in 6 sottozone in relazione alle loro peculiarità geologiche (caratteristiche stratigrafiche e strutturali note dalle numerose fonti bibliografiche consultate, dati di pozzo organizzati in banche dati, risultati delle campagne di rilevamento geologico), all’interno delle quali sono state realizzate 57 misure multielettrodiche (48381 punti di misura di resistività elettrica) per tomografie elettriche 2D e 6 sondaggi elettrici verticali (SEV) per un totale di 41,9 Km lineari esplorati.

 

Le indagini geofisiche sono state supportate da un rilievo GPS suggerito dalla necessità di posizionare i profili sulla base cartografica a disposizione (Carta Tecnica della Regione Toscana in scala 1:10000, sezioni 332060, 332070, 332100, 332110, 332140 e 332150).

 

Le indagini geoelettriche sono state un elemento essenziale per la ricostruzione delle principali caratteristiche dell’assetto geologico-strutturale e stratigrafico del bacino sedimentario poiché hanno consentito la definizione dei rapporti geometrici tra i vari raggruppamenti litostratigrafici; di conseguenza lo studio geofisico, correlato con le informazioni geologiche preliminari, ha costituito un contributo fondamentale per la realizzazione di un modello geologico dell’area idrotermale di Saturnia.